| Passo dopo passo, Avril sentiva crescere la sicurezza in sè stessa. Il sole mattutino batteva dolcemente sulla sua chioma dorata, e pensava di non poter stare meglio. I suoi pensieri scorrevano veloci, mutevoli, difficili da cogliere, ancora stanca per la levataccia. Eppure, se l'era cercata lei. Aveva bisogno di sfogarsi, di stare un po' da sola, di godersi un breve periodo di pace. Il suono di alcune voci la destarono dai suoi pensieri. Una ragazza teneva aperto un libro sulle ginocchia, e accanto a lei... Diamine! La preside?! No, era un gioco di luce, non poteva... e invece sì! Si pietrificò, gli occhi spalancati, la bocca semiaperta, incapace di articolare parola o fare un semplice movimento. Non era dalla parte dei Serpeverde? Non era l'insegnante di pozioni? Diavolo, allora non era proprio la tipa con cui confidarsi, a partire dal fatto che non era in grado di preparare una pozione decente. Non aveva mai capito quella materia, o forse non si era mai impegnata abbastanza per riuscirci, fatto sta che aveva la bruttissima senzazione che sarebbe stata presa di mira da quella professoressa... o meglio, dalla preside. Mille modi per non farsi notare, fuggire, o semplicemente passare inosservata saettarono nella mente di Avril, tutti così assurdi... Si sentiva in trappola, per la prima volta la sua autostima crollò miseramente. Prese un respiro profondo e, come se non le avesse mai viste nè notate, si allontanò lentamente dall'albero sotto il quale riposavano le due. Era come essere sul filo di un rasoio, non sapeva che cosa sarebbe successo... Mi dica signorina, come mai l'interessa l'argomento? domandò la preside alla ragazza. Perfetto, stava pure interrogando!! Presa dal panico, accellerò il passo. Ma da che parte doveva andare?! Diavolo, diavolo, diavolo, era davvero nei guai... Presentarsi?! Robe da pazzi, no!... Buongiorno! salutò, nel modo più frizzante e disinvolto che conosceva, con un sorriso tirato sul viso, tuttavia convincente. Almeno l'impressione di essere educata doveva darla... Si guardò attorno sempre più a disagio, restando impalata. Non si sarebbe mossa finchè la preside non l'avesse congedata.
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