Respirando aria fresca ..., Per chi vuole !

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Summer Blue
view post Posted on 9/10/2011, 18:20




Era una splendida mattinata sorridente e vivace, il sole dominava il grande cielo azzurro e le nuvolette sparse, gli uccellini erano svegli e canterini mentre i giovani gufi arrivavano con la posta appena stata consegnata; la scuola di Hogwarts stava ancora dormendo e Summer si era svegliata di prima mattina per poter essere la prima ad avere la possibilità di ammirare le prime ora del mattino. Summer era ancora nel letto che si stava stiracchindo togliendosi il sonno da dosso e nel giro di pochi minuti era pronta, vestita, lavata e sveglia e scattante.
Aveva appena messo piede nel giardino quando un forte raggio di sole le accecò la vista, tappandosi gli occhi proseguì a tentoni cercando un posto riparato dal sole, fresco e isolato dai rumori che la circondavano .
Lo trovò, era sotto un grosso e vecchio albero che per precisione doveva trattarsi di una bellissima quercia dalle fronde molto lunghe, per Summer era proprio il posto perfetto, così sedendosi sulla soffice erbetta prese la borsa contenente il libro di pozioni e lo incominciò a leggere posando la piccola ma sapiente testa sulla forte e resistente corteccia dell'albero :
La pozione è ....
Summer si bloccò, sentiva che l'erba era calpestata da dei passi umani ....
 
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Phollia
view post Posted on 13/10/2011, 15:29




La Vice, la mitica ed inimitabile Vice, anche se lei preferiva che gli studenti la chiamassero MADH (cioè Massima Autorità di Hogwarts) passeggiava pacificamente o quasi nei giardini della sua scuola. Questa era aperta solo da qualche giorno e le lezioni non erano ancora iniziate. Gli studentelli però si aggiravano già per tutto l’edificio e dintorni: non aveva mai incontrato bambini così scalmanati, non un minimo di educazione, non un minimo di rispetto! D’altronde erano quasi tutti mezzosangue e babbani, era ovvio che fossero delle tali teste di rapa! E la cosa che le dava più fastidio era che non poteva curciarne due o tre al giorno, no, no perché quello stronzo e incompetente del Ministro della Magia le aveva messo alle calcagna un “coordinatore docenti” che si assicurava che non facesse del male a nessuno. Era perfido. Ora, per rilassarsi un pochetto aveva deciso di farsi un giro nel parco in una di quelle ore, di primissima mattina, in cui nessun adolescente con gli ormoni a mille si sbaciucchiava con una povera creatura indifesa (la ragazza) e in cui nessun teppistello scagliava incantesimi a raffica. Amava la pace, l’ordine, la disciplina. Era stata educata così e non sarebbe cambiata per nulla al mondo, avrebbe fatto rigare dritto quella scuola come Drustrang. Pound le aveva “regalato” degli “scimmioni” stupidi, ma che infondevano un certo timore sulla marmaglia, erano d’effetto e si gongolava nell’idea che avesse degli schiavetti personali. Pensando a quella lieta immagine un sorriso compiaciuto le si era dipinto sul volto baciato dal sole. Camminava pomposa indossando i suoi soliti tacchi alti e un vestito di seta blu. Aveva una scollatura quadrata sul davanti e una leggermente più profonda sul retro. Faceva caldo e il sole di settembre la rendeva gaia, gioconda, di ottimo umore. Senza pensare che la luna piena era lontana e la ricomparsa del compare non poteva che migliorare le cose. I rossi capelli erano sciolti, ribelli e le incorniciavano il viso come la criniera di un leone. Profumavano. Profumavano come quel giardino ancora in fiore, che presto, troppo presto sarebbe stato cosparso di candida neve. Così si atteggiava pomposa per il parco, nel suo approccio naturale alle cose e la bacchetta stava comodamente infilata in un nastrino rosso che le cingeva la vita. Si, per la prima volta da mesi Lara Scelus si sentiva bene, rilassata. Ad un tratto vide una bambina, una piccola fanciulla seduta all’ombra di un albero a leggere Pozioni, il manuale. Si incuriosì, ella insegnava Pozioni e le piacevano gli studenti che si preparavano prima, erano rari, ma preziosi, specialmente se erano serpeverde. Non vedeva i colori della divisa della bambina e riuscì a sentire solo “una pozione è…” naturalmente, con saccenza da insegnate e da MADH completò la frase:    il risultato di un determinato processo avvenuto tramite la miscelazione di determinati elementi. Per la preparazione di una pozione è indispensabile l’uso del fuoco, il cui calore e la sua fiammata devono essere a una determinata intensità e a un determinato grado. Generalmente una pozione può essere definita come composto liquido che va ad essere assunto tramite la bocca, come indica appunto l’origine del termine latino. Fece una breve pausa e poi disse Mi dica signorina, come mai l’interessa l’argomento? Si era avvicinata, troneggiando superva dalla sua discreta altezza sulla studentessa seduta. Era proprio curiosa.

 
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sciabola d'avorio
view post Posted on 13/10/2011, 20:00




Passo dopo passo, Avril sentiva crescere la sicurezza in sè stessa. Il sole mattutino batteva dolcemente sulla sua chioma dorata, e pensava di non poter stare meglio.
I suoi pensieri scorrevano veloci, mutevoli, difficili da cogliere, ancora stanca per la levataccia. Eppure, se l'era cercata lei. Aveva bisogno di sfogarsi, di stare un po' da sola, di godersi un breve periodo di pace.
Il suono di alcune voci la destarono dai suoi pensieri.
Una ragazza teneva aperto un libro sulle ginocchia, e accanto a lei...
Diamine! La preside?! No, era un gioco di luce, non poteva... e invece sì!
Si pietrificò, gli occhi spalancati, la bocca semiaperta, incapace di articolare parola o fare un semplice movimento.
Non era dalla parte dei Serpeverde? Non era l'insegnante di pozioni? Diavolo, allora non era proprio la tipa con cui confidarsi, a partire dal fatto che non era in grado di preparare una pozione decente. Non aveva mai capito quella materia, o forse non si era mai impegnata abbastanza per riuscirci, fatto sta che aveva la bruttissima senzazione che sarebbe stata presa di mira da quella professoressa... o meglio, dalla preside.
Mille modi per non farsi notare, fuggire, o semplicemente passare inosservata saettarono nella mente di Avril, tutti così assurdi...
Si sentiva in trappola, per la prima volta la sua autostima crollò miseramente.
Prese un respiro profondo e, come se non le avesse mai viste nè notate, si allontanò lentamente dall'albero sotto il quale riposavano le due. Era come essere sul filo di un rasoio, non sapeva che cosa sarebbe successo...
Mi dica signorina, come mai l'interessa l'argomento? domandò la preside alla ragazza. Perfetto, stava pure interrogando!!
Presa dal panico, accellerò il passo. Ma da che parte doveva andare?! Diavolo, diavolo, diavolo, era davvero nei guai...
Presentarsi?! Robe da pazzi, no!...
Buongiorno! salutò, nel modo più frizzante e disinvolto che conosceva, con un sorriso tirato sul viso, tuttavia convincente. Almeno l'impressione di essere educata doveva darla... Si guardò attorno sempre più a disagio, restando impalata. Non si sarebbe mossa finchè la preside non l'avesse congedata.
 
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2 replies since 9/10/2011, 18:20   99 views
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